Edilizia sostenibile: la scelta responsabile dei materiali da costruzione e i marchi di certificazione
Come già da tempo avviene nel settore dell’alimentazione, in cui un numero crescente di acquirenti sceglie cibo e bevande secondo delle precise caratteristiche certificate (biologico, vegan, a chilometri zero, etc.) così sta accadendo anche nel comparto dell’edilizia.
I proprietari immobiliari responsabili acuiscono il proprio senso critico nella scelta dei materiali di costruzione e delle tecniche di produzione ed installazione.
Non è e non può essere solo il costo vivo il parametro discriminante, questo appare chiaro, così entrano in gioco anche l’efficienza energetica, l’impatto ambientale legato alla produzione e distribuzione del prodotto, l’impiego di risorse rinnovabili e il comfort abitativo conseguibile dopo l’esecuzione dell’intervento sulla propria abitazione.
Edilizia sostenibile: il ciclo di vita dei prodotti
Il criterio più importante per capire se un prodotto edile è sostenibile o meno è quello che analizza il cosiddetto ciclo di vita o life cycle assessment (LCA).
Si tratta di una valutazione molto complessa che è fatta da studiosi del settore e deve prendere in esame davvero tutto quel che concerne il prodotto, dall’estrazione delle materie prime che lo costituiscono agli impatti ambientali legati alla produzione, all’Imballaggio, al trasporto, all’utilizzo vero e proprio e, infine, anche allo smaltimento.
In grandi linee, è quasi sempre vero che i materiali edili più ecologici sono di provenienza locale (o si trovano a poca distanza dal sito di produzione ed utilizzo), durano molto (in modo da diluire nel tempo gli impatti iniziali e di esercizio) e, ovviamente, sono quanto più possibile riciclabili.
Edilizia sostenibile: etichettatura e marchi di certificazione dei materiali
Proprio per la serie di competenze e il numero di attività che occorrono per la corretta valutazione di sostenibilità di un materiale edile, in “soccorso” del consumatore sono stati predisposti degli appositi marchi grafici e delle etichettature che attestano l’avvenuta certificazione da parte di organismi super partes e regolarmente accreditati. Un dato prodotto o una data organizzazione possono esibire sulla confezione o sui documenti ufficiali quando soddisfano determinati requisiti di sostenibilità, conformità e sostenibilità.
Per quel che riguarda prodotti e materiali edili, il marchio più diffuso è il cosiddetto Ecolabel, rappresentato da una margherita i cui petali sono costituiti dalle stelle degli Stati membri dell’Unione Europea.
Tale etichetta garantisce la sostenibilità del ciclo di vita del prodotto in esame e, in più, anche importanti aspetti di qualità in senso lato, come la salvaguardia della salute, il rispetto dei diritti sociali.
La principale certificazione di intere organizzazioni o processi di produzione è invece quella denominata Eco-Management and Audit Scheme (EMAS) e vale in tutta l’Unione Europea. Chi ottiene il marchio EMAS attua procedure nella propria filiera di produzione che rispettano adeguate politiche di sostenibilità ambientale e dunque è premiato dai consumatori consapevoli che vogliono eseguire interventi di ristrutturazione edile e riqualificazione energetica integrata secondo dettami di tutela dell’ambiente.
Un altro trend attuale (e, probabilmente, del futuro) è la scelta di materiali edili biologici, come il sughero, la fibra di legno, la canapa… Tutti provenienti da fonti naturali rinnovabili attraverso tecniche di estrazione e produzione a basso impatto ambientale, senza uso di pesticidi o altre sostanze artificiali. A garanzia di ciò occorre che siano provvisti – esattamente come avviene per gli alimenti biologici – di un bollino che ne attesti la biologicità. L’organismo italiano principale che verifica la conformità dei materiali edili biologici è l’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica (ANAB) mentre Programme for Endorsement of Forest Certification Scheme (PEFC) e Forest Stewardship Council (FSC) sono organismi internazionali che certificano la sostenibilità ambientale della produzione del legname da costruzione.
Attenzione, però, a non attribuire importanza solo ai marchi e alle etichette!
Oltre alla bontà dei materiali impiegati e delle organizzazioni che li producono occorre eseguire una buona progettazione e una altrettanto ben fatta installazione e manutenzione!
La prima e sempre valida regola è quella di affidarsi ad una consulenza esperta e competente, che non solo saprà indirizzare il committente verso le migliori scelte in termini di materiali e fornitori, ma potrà anche validare, ad esempio, l’incremento della prestazione energetica attraverso la certificazione APE (vedi qui per sapere cos’è quando serve l’APE) per ottenere le detrazioni fiscali eventualmente pettanti e adempiere agli obblighi normativi previsti.
Vi invitiamo, come di consueto, a comunicarci eventuali considerazioni o suggerimenti al riguardo, saremo lieti di esaminare qualsiasi aspetto!
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