Isolamento acustico: i corretti interventi per il miglioramento del comfort
Si parla spesso di benessere abitativo dell’abitazione e, nella grande maggioranza dei casi, si pensa subito ai risvolti climatici e all’arredamento dei diversi spazi di vita. Più di rado si menziona il cosiddetto comfort acustico, nonostante questo sia messo spesso a rischio, soprattutto nei grandi centri abitati, negli immobili costruiti vicino a strade, autostrade, ferrovie e aeroporti e negli stabili costruiti con scarsi – o nulli – criteri progettuali specifici.
Le nuove costruzioni devono rispondere a precisi requisiti tecnici mentre sulle preesistenze si può intervenire, ma con criterio e scegliendo bene come e dove farlo…
Il meccanismo di propagazione dei rumori in un edificio
Il rumore altro non è che un’emissione sonora, quindi la sua propagazione segue gli stessi principi fisici dell’acustica. Essa può avvenire in aria o in un mezzo solido per cui in un edificio si diffonde attraverso le pareti, i solai, i vetri e… l’aria che riempie tutto il resto.
Possono anche venire a determinarsi delle particolari configurazioni geometriche e di materiali tali da costituire delle vie preferenziali di propagazione sonora, denominate ponti acustici e aventi caratteristiche analoghe ai ponti termici, che invece del suono trasmettono il calore.
Le principali sorgenti di rumore sono esterne (traffico, presenza di impianti, attività lavorative…), interne (presenza di macchinari, attività di altre persone presenti nell’appartamento…) e da unità immobiliari contigue (presenza di macchinari e attività di altre persone presenti in appartamenti confinanti, calpestio dal piano superiore…).
Quando un’emissione sonora diventa un “rumore”
Non tutte le emissioni sonore costituiscono un rumore, dipende dal valore che hanno i loro parametri principali, ossia frequenza, potenza e qualità percepita.
L’orecchio dell’uomo è abituato fisiologicamente a captare emissioni sonore che rientrano in determinati campi di valori di detti parametri e, in tal caso, non avverte sensazioni sgradevoli o disagio. Il suono udito è considerato un rumore quando uno o più valori eccedono i valori di soglia, ad esempio se una sorgente è troppo potente oppure emette suoni ad una frequenza fastidiosa o se più sorgenti si combinano e creano riflessioni sulle superfici interne dei locali e riverberi o fruscii acustici fastidiosi (è il caso del traffico stradale continuo).
L’importanza della corretta diagnosi acustica dell’edificio
Per quanto fin qui detto, si capisce bene che ogni singola unità immobiliare fa storia a sé dal punto di vista del benessere acustico, dipendendo questo dai materiali di costruzione, dalle attività interne e dalle condizioni al contorno.
Il primo passo da fare per orientarsi sulle scelte di eventuali interventi di miglioramento è quindi prenotare un sopralluogo di un tecnico competente presso la propria abitazione. Questi condurrà una analisi fonometrica approfondita per avere il quadro preciso delle sorgenti sonore e delle vie di propagazione, senza trascurare davvero nulla, pena l’inutilità di futuri lavori di adeguamento. Un bravo professionista sa raccogliere tutte le informazioni significative sia attraverso indagini strumentali (essenzialmente col fonometro) sia col proprio occhio clinico. Solo dopo una scrupolosa elaborazione dei dati egli arriva a rilasciare una perizia tecnica con relativa diagnosi acustica. Da questa, si possono trarre le dovute conclusioni per decidere o meno di intervenire e, in tal caso, per progettare i migliori interventi di ristrutturazione.
I corretti interventi di miglioramento del comfort acustico
Gli interventi di miglioramento del comfort acustico negli edifici esistenti possono essere di diverso tipo, secondo la realtà fisica e le condizioni al contorno delle singole unità immobiliari.
La scelta preliminare è a discrezione dello stesso inquilino e riguarda semplicemente la selezione del materiale degli arredi, una volta saputo (o reso edotto) che i materiali porosi come legno, carta, stoffe, tappeti e cartone sono più fonoassorbenti, quindi riducono l’intensità delle emissioni sonore.
Il resto, come si può intuire, spetta al progettista, che, secondo il caso, può prevedere i seguenti interventi:
Riduzione del rumore proveniente dall’esterno
Prevede la realizzazione di un isolamento acustico di facciata. Negli edifici in muratura, se lo spessore della parete è adeguato, si opera soprattutto su infissi e serramenti, sostituendo le finestre oppure installando dei vetri con intercapedine d’aria. In caso di vincoli urbanistici può rendersi necessario installare un doppio serramento. Spesso occorre agire anche sul cassonetto, che costituisce un ponte acustico (e termico) e deve essere opportunamente sigillato e isolato.
Se invece è anche la parete ad essere inadeguata, può rivelarsi conveniente realizzare un cappotto termico con proprietà termo- e fonoisolanti oppure una facciata ventilata.
Riduzione del rumore proveniente dall’interno e da unità immobiliari contigue o soprastanti
Un intervento comune è la realizzazione di contropareti verticali, mediante l’applicazione di pannelli resilienti continui ed omogenei, al cui interno è frapposta un’intercapedine di materiale leggero fonoassorbente. Questi elementi riducono notevolmente la potenza sonora e impediscono la trasmissione del riverbero e delle riflessioni acustiche.
Un ottimo accorgimento costruttivo consiste nel non ancorare rigidamente le contropareti alla superficie esistente in modo da migliorare l’elasticità meccanica e ridurre l’ampiezza delle vibrazioni.
Un altro intervento molto praticato è la realizzazione di contropavimenti o controsoffitti per attutire i rumori da calpestio e quelli provenienti dai locali sottostanti. I controsoffitti da soli possono non risolvere completamente il problema della trasmissione del rumore se questa avviene anche attraverso le pareti collegate. Una soluzione può essere quella di rendere indipendenti solaio e pareti.
Per quel che riguarda la pavimentazione, si possono realizzare delle superfici galleggianti con massetto a secco e rivestite con un materiale a scelta fra ceramica, legno, pietra, resina o tessile.
Sia per le controsuperfici verticali sia per quelle orizzontali bisogna evitare scelte antiestetiche o a spessore troppo elevato che possono creare dislivelli o ridurre eccessivamente lo spazio utile. Esistono in commercio moltissime soluzioni tecnologiche ad elevate prestazioni acustiche e di piccolo spessore.
Da valutare insieme al progettista se può risultare conveniente realizzare, nello stesso contesto, un pavimento radiante per migliorare le prestazioni energetiche dell’immobile.
Vi invitiamo, come di consueto, a comunicarci eventuali considerazioni o suggerimenti al riguardo, saremo lieti di esaminare qualsiasi aspetto!
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