Sistemi radianti a pavimento: la climatizzazione di casa è confortevole e conveniente
Il buon clima di casa vostra parte direttamente dal pavimento. Oggi potete sostituire il freddo marmo e le algide piastrelle con moderni sistemi radianti a pavimento adibiti sia a riscaldare sia a raffrescare tutto l’appartamento, assicurando anche un elevato grado di benessere dell’abitare e, soprattutto, un interessante risparmio di energia.
Sistemi radianti a pavimento: come funzionano
I sistemi radianti a pavimento sono a più strati, composti da un intrico di tubazioni parallele, molto resistenti al calore, poste a scomparsa in uno spessore superiore, a sua volta resistente al calpestio (ma tubazioni e massetto, allo stesso tempo, sono concepiti in maniera tale da permettere una facile conduzione del calore, senza inutili dispersioni o differimenti temporali nella trasmissione dello stesso). Il pavimento radiante, dopo la posa in opera, è in tutto e per tutto uguale ad un pavimento classico, consentendo così una ottimale estetica grazie a una minore richiesta di spazio tecnico in altri punti.
Il principio fisico della trasmissione del calore è in gran parte per irraggiamento, con una più elevata efficienza rispetto alla convezione, tipica dei soliti (superati) termosifoni, poiché non fa avvenire significativi spostamenti d’aria e di polveri e distribuisce il calore in modo più omogeneo: inoltre, essendo la superficie radiante (di scambio) molto maggiore rispetto ai radiatori standard, la temperatura del fluido che attraversa le tubazioni è molto inferiore, solitamente 35 °C contro i 70 degli impianti tradizionali. Ciò consente, ovviamente, una resa superiore i termini di efficienza, riducendo le dispersioni tanto di generazione quanto di distribuzione: in parole povere, il combustibile “speso” per generare la fiamma (se generatore a gas) o la compressione (se generatore a pompa di calore) viene quasi tutta convertita in energia termica, piuttosto che dispersa.
Ricordiamo inoltre che, se abbinato a caldaie ad alta efficienza a condensazione o a pompe dicalore, l’efficienza sarà addirittura superiore a 1, cioè verrà convertita in calore più energia di quanta ne viene “spesa”! Può sembrare incredibile ma, grazie alle nuove tecnologie, è così.
Sistemi radianti a pavimento: qualità e proprietà più importanti
I moderni pavimenti radianti possono essere artefici di un ottimo miglioramento dell’efficienza energetica legata alla climatizzazione di casa.
I sistemi radianti più efficienti non possono prescindere da eccellenti pannelli termoisolanti dotati di bugne e rivestiti da una sottile piastra rigida, impermeabile e resistente al calpestio. Sui pannelli sono adagiate le tubazioni parallele in cui scorre acqua calda o fredda secondo la stagione. Le bugne sono elementi importanti perché semplificano l’installazione degli altri spessori del multistrato, garantisce più stabilità e distanzia i tubi dai pannelli agevolando lo scambio di calore.
Un importante indice di qualità dei sistemi radianti a pavimento è l’accoppiamento tubo/pannello.
Il pannello isolante più pregiato è quello di polistirene espanso in grafite, con ottime proprietà termiche.
Ricordiamo che un adeguato strato termo isolante preserva da solo le performance energetiche di tutto il sistema radiante.
Le tubazioni, d’altro canto, sono i più importanti elementi attivi dell’impianto a pavimento radiante. Nello stesso momento devono garantire elevate prestazioni, affidabilità e durabilità, sempre conservando congrui franchi di sicurezza e resistenza a diversi tipi di sollecitazioni.
Meglio adottare tubi in polietilene reticolare e alluminio saldato, che resistono a temperature dell’ordine di 95 °C, e possono fare a meno per interi decenni anche della normale manutenzione.
Dopo pannelli e tubi, il terzo elemento cruciale dei sistemi radianti a pavimento è il collettore di distribuzione.
Consigliamo quelli modulari con valvole termostatiche e venturimetri, ottimi per tenere sotto controllo le inevitabili perdite di carico e così incrementare il rendimento complessivo dei pavimenti radianti. Anche i collettori devono essere durevoli e in particolare si esige che resistano alla corrosione. Per questo i più indicati sono fatti in poliarilamide e fibra di vetro.
Per ciò che concerne estetica ed ergonomia, sottolineiamo che la cassetta porta collettori deve contenere facilmente tutti i collettori del sistema radiante e va posizionata idealmente nel baricentro planimetrico dell’immobile per ottimizzare la lunghezza dei circuiti e semplificare la regolazione delle diverse stanze. In genere essa è fatta di lamiera zincata ed è provvista di binari per il fissaggio dei collettori, con piedini regolabili.
Per finire, ma senza mai trascurarlo, citiamo il massetto, che nei sistemi radianti a pavimento oltre a sopportare e distribuire i carichi, è un concreto vettore energetico. Per migliorarne la conducibilità termica è fondamentale aggiungere alla sua mescola degli additivi, in genere polimeri attivi.
Sistemi radianti a pavimento: conviene installarli insieme al cappotto termico
Premettiamo che è consigliabile installare i pavimenti radianti in tutti i casi in cui si può usufruire degli ecobonus, ma soprattutto se è in previsione comunque di rifare l’impianto termico (nel qual caso il costo extra sarà dato dalla sola differenza di prezzo tra l’impianto standard e quello a pavimento!).
Meglio ancora se, insieme ai sistemi radianti a pavimento, si decide di realizzare un cappotto termico: ad una garantita convenienza economica documentabile con una esauriente Certificazione APE abbina un insuperabile grado di comfort climatico e di contenimento delle dispersioni in ogni stagione. Vogliamo sottolineare che la vita d’esercizio di un pavimento radiante, se realizzato ed installato dai migliori professionisti e usando i migliori materiali, può addirittura superare quella di un impianto standard, perciò è molto facile ammortizzare le spese iniziali. Ricordiamo che, fatta salva la necessità di valutare la convenienza economica d’intervento per ogni singolo caso, la realizzazione di un impianto a pavimento radiante è senz’altro consigliabile nel caso di nuove costruzioni o importanti ristrutturazioni di edifici esistenti (in cui si debba comunque rifare l’impianto, per cui in questo frangente la maggior spesa, come detto, sarebbe dovuta esclusivamente alla differenza di costo realizzativo tra le due tipologie impiantistiche).
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